Dal 23 al 30 giugno alle ore 17:00 l’artista Ueta Hiroshi introdurrà i visitatori all’arte della calligrafia giapponese: lo Shodo. Verranno presentati gli strumenti per la scrittura, sarà mostrato come tenere in mano il pennello e tracciare le linee. I visitatori potranno fare pratica con semplici hiragana (sillabe) e kanji (ideogrammi).
Verranno illustrati i fondamentali del suibokuga (pittura ad inchiostro). I visitatori dipingendo potranno così apprezzare il fascino dell’inchiostro.
Di seguito alcune informazioni sugli artisti.
L’artista ha frequentato lezioni di calligrafia fin da quando era bambino, familiarizzando così con l’inchiostro, il pennello e la carta.
A cinquant’anni si cimenta nella pittura a olio, nel bozzetto e nella pittura all’occidentale, ma si rende nuovamente conto del fascino e della profondità degli strumenti da disegno utilizzati in Giappone sin da tempo immemore, e trova quindi l’arte adatta alle proprie inclinazioni sostituendo nei suoi dipinti le tempere con l’inchiostro.
Con le tempere ci si esprime separando i colori, ma con l’inchiostro, seppur di un solo colore, si creano disegni sfruttando solo la forza della pennellata, la velocità, lo spessore, le sbavature o il graduale sbiadirsi dell’inchiostro stesso. Per questa semplice arte, è tornata utile l’abilità nella calligrafia padroneggiata da quando era bambino. L’effetto dato da luci e ombre dell’inchiostro e dalla quantità d’acqua utilizzata, è il colore definitivo. In quest’epoca straripante di colori, sono le persone che lo guardano a colorare il mondo monocromo dell’inchiostro.
Il desiderio dell’artista è che le persone possano percepire la freschezza e la forza della pittura a inchiostro, un’arte che infonde vita nel corpo umano.
Ueta Hiroshi – Calligrafia
Se si ricercano le origini dello Shodō, l’arte tradizionale della calligrafia giapponese, si può notare come esso fosse usato per strutturare i caratteri, privarli della loro staticità, creare uno sfondo per la scrittura di poesie ed altre simili finalità creative, che non si limitavano soltanto al leggere e al comunicare un messaggio. Ciò rispecchia forse la peculiarità di una cultura, come quella giapponese, che vede anche in un singolo fiore o in un insetto un universo intero.Prendere in eredità dai nostri antenati questa creatività ed esprimerla nel mondo moderno: questo è il lavoro dell’artista Hiroshi.
Ando Naomi – Lavorazione del cuoio
La cultura giapponese è percepita dalla nostra generazione come un qualcosa di unico e particolare.
Alla base della cultura giapponese sta la fede nella Natura, e l’aver seguito per secoli uno stile di vita a stretto contatto con essa.
Nel design delle opere tradizionali si trovano innumerevoli motivi ispirati alla natura: lo stile delle opere in cuoio cdell’artista Naomi consiste nel mischiare questi motivi al concetto moderno di kawaii (“carino”). Borse e accessori ispirati alle stampe ukiyoe e a disegni tradizionali giapponesi. Da queste opere si percepisce il calore che nasce proprio dall’essere state prodotte, artigianalmente, nel cuore di Kyoto.